martedì 21 gennaio 2020

FARE UN GOVERNO: "E' UN ESAME DI SERIETA' PER TUTTI"

Costruire un governo è una cosa seria.

Già venti mesi fa è nato un governo
"pastrocchio", e lo chiamarono governo.

Nacque da un contratto, o meglio da una camera
di compensazione delle divergenze con una bozza
di programma che pretendeva di cancellare un debito
pubblico di 250 miliardi (solo nel pensiero),
e un cambiamento senza precedenti.

E invece abbiamo realizzato insuccesso,
confusione e solo paralisi.

La sua fine ha avuto momenti di comicità,
come la pantomima del Senato in cui Salvini
faceva le faccette mentre Conte gli faceva
la lezione.

E Salvini persiste sempre nei suoi atteggiamenti,
tanto è forte la sua provocazione (fatemi processare!).

Ora vive in minoranza, insonnia continua,
e pensa di realizzare ancora potere dopo
una sicura vittoria in Emilia Romagna
e in Calabria.

Balle rosse e gialle! Si dice che il tempo
matura le nespole dormienti sotto la paglia,
un frutto che piace tanto all'ex leader,
oggi pronto per la riscossa.

Per fare un governo, caro Matteo, ci vuole
una maggioranza politica e non basta una convergenza
casuale, ipocrita con interessi in competizione tra loro.

Proprio per quell'attrito logorante oggi presente
nell'implementazione di ogni regola, e di un cielo
stellato che pretendeva di suonare su un proprio
spartito, invece è stato suonato.

Nel mezzo di questa grande confusione attendiamo
riflessione, pace, e non momenti alla Ionesco in cui
non si capisce chi è al governo e chi viaggia
in opposizione, chi è per la crescita e chi per la decrescita.

Chi ama le canarine e chi pretende serietà alla conquista
di un pensiero positivo.

Cari lettori la ricreazione è finita, e attendiamo
con ansia un governo che risponda ad un serio
principio molto semplice: essere più serio del precedente.

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