mercoledì 7 settembre 2016

SCUOLA, TALENTO E CELLULARE

Già pubblicato nei Quotidiani

Manca una strategia globale nel mondo
della Buona Scuola. Per migliorarla,
voglio dire.

Si fa di tutto nelle aule tranne spingere
gli studenti a coltivare la propria cultura.

Si preferisce questa pratica a dir poco
"borbonica", perché gli insegnanti non
studiano, perché non viene loro richiesto,
perché sono persi dalle attività che vengono
loro imposte, regole ben registrate in dischetti
che evitano tunnel carpali ai docenti.

Utilizzo di minor carta e più velocità
a registrare.

E non studiano, così, gli studenti.

Studiare significa andare a scuola,
avere una possibile istruzione, conseguire
un titolo, o un lavoro, spesso poco spendibile
nel vasto mercato dell'occupazione.

Si evita, così, di stare sui libri.

I genitori, invece, pretendono solo un curriculum
d'eccellenza per i loro figli, e libertà assoluta
in attività sportive, musicali, ricreative che
non richiedono sudore e costrizione.

Un libro viene letto senza il piacere di approfondire,
di conoscere, evitando così l'impegno e la dedizione.

Perde, così, di valore il sapere tanto messo
in auge da Socrate per la nobile e grata
fatica dell'apprendimento, che procura un bagaglio
culturale che può diventare "talento".

Oggi si tende alla esternalizzazione della memoria,
perché si amano le informazioni sulla rete, facili
da fotografare e a produrre ricerche o tesine
non d'autore.

Sfumano, così, il piacere della lettura
e della riflessione.

Nasce un tempo improduttivo che non ama
il sapere per il sapere, così la dimenticanza
prende piede e cancella la passione
per la cultura.

Spegnere il cellulare o quant'altro
diventerebbe il gesto più rivoluzionario
che possiamo compiere.

Non è imprudenza, è una via normale
per trovare una via d'uscita.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Giuliano
Tutto bene? Spero tu non soffra troppo il caldo; fa caldo anche qui e immagino a valle sia peggio!
Ieri e oggi ho visto altri compaesani che mi hanno raccontato un po’ di cose. Una mi sembra proprio meritevole di citazione. Siamo sempre nella satira e allegoria delle cose, vero?
Sembra che a Barche, in occasione della ridimensionata festa della contrada che mi hanno detto essere in svolgimento in questi giorni, stiano esprimendo il loro dissenso in modo molto, ma veramente molto simpatico; sul muro perimetrale alle ex-scuole infatti (stranamente ancora in piedi nonostante gli sforzi di qualcuno per farle crollare nel giro di qualche mese – ma sono cose oramai vecchie di anni) sono ben esposti e visibili i segni della protesta: alcuni Tricolori, accompagnati a Bandiere della Regione Veneto, dell’Unione Europea e da qualche Bandiera con i colori “guadensi” (a me piace sempre chiamarli così) bianco/azzurro!!! Altro che lenzuola dismesse!
Ciao e notte a tutti da Nane

Giuliano Paganin ha detto...

Ciao Nane, tutto simpatico!
Ieri giornata afosa, mancava il respiro.
E' terminata la festa della birra
a Barche, strapieno e tutti felici.
Bandiere colorate e transennata
tutta la vecchia scuola.
Tutto da copione. Vedrai che
alla prossima tornata elettorale
sarà tutto tutto sistemato! A FIN DI VOTI!
E Barche ci casca come le volte precedenti.
Grazie e buona giornata!
giuliano