domenica 30 settembre 2018

URBI ET ORBI DALLE FINESTRE DEL GRANDE PALAZZO

Manovre e manovrine nella politica economica
nazionale hanno un ruolo decisivo nella correzione
degli equilibri.

Si fa baldoria a Palazzo Chigi dopo le loro approvazioni.

Urbi et orbi da una finestra illuminata che ben fotografa
uno dei due leader in preda ad una felicità senza limiti.

Pronunciare una vittoria ben condita da debiti
è un insulto al futuro e alle conseguenze
che graveranno sulle generazioni future.

Ho il dubbio che la manovra è contro il popolo,
manovra che impoverisce a macchia di leopardo
il nord e il sud senza produrre l'atteso cambiamento.

Anzi, la crescita sarà respinta da un eccesso di debiti
coinvolti pure dall'accumulo di interessi passivi
da pagare.

Senza il buon senso non si realizza nulla,
e la povertà rimane.

Arriverà, pure, un giudizio negativo dall'Europa.

Già è forte la preoccupazione del Capo dello Stato.

Ma non importa perché mister Salvini salva
l'Italia con misure assistenzialistiche e con politiche
economiche che relegheranno la crescita in un limbo
profondo.

Addio sovranità e largo spazio alla dipendenza
dei mercati.

Lo spread farà le bizze all'insù, la borsa
danzerà all'ingiù, il costo dei mutui aumenterà,
ma non importa perché a godere saranno
le promesse elettorali e il profondo rosso
del debito pubblico.

Così il nemico della felicità si chiama rancore.

Quest'ultimo, purtroppo, è il muro
più invalicabile per poter vivere una vita serena. 

Nessun commento: