Tra una mossa e l'altra del Governo,
i rischi stanno diventando realtà.
Il capo dell'esecutivo ci convince
che un riscatto ci sarà.
Verso la recessione?
Io spero di no, come autorevoli
personaggi la smentiscono
categoricamente.
Resta di fatto che i conflitti permangono:
autonomia, tagli in vista, deficit in aumento,
manovrina bis, patrimoniale non da escludere,
e le prossime elezioni possono portare ad una tremarella
non trascurabile.
E' una grande follia voler essere saggi da soli.
L'ascolto alla coesione nazionale e sociale
non viene comunque salvaguardato.
Si preferisce andare allo sbaraglio e pensare ad un santo
protettore, Sant'Eugenio, per l'appunto, l'artista che sistemerà
con la sua bacchetta magica la barchetta Italia in balia
di un oblio senza precedenti.
Sgorgano lacrime, che sgorgano qua e là
da piccole sorgenti, tante, e si prosciugano
facilmente: si piange per avere la reputazione
di essere teneri, si piange per essere compianti,
si piange per essere pianti.
Infine si piange per evitare la vergogna
di non piangere.
E in questa valle di lacrime cerchiamo almeno
di allontanare i rischi, recessione compresa.
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