Pubblicato nel Gazzettino dd. 24/02/2019
Serve una nuova manovra?
Il governo la esclude categoricamente.
Mah, con una produzione industriale
in forte declino (- 7,3% rispetto al gennaio
2018), per non parlare dei nuovi numeri
su nuovi ordini sempre al ribasso, un forte
brivido percorre la mia schiena scivolando
fino ai piedi.
Proprio come la produzione industriale
e i nuovi ordini.
Conte sogna un anno bellissimo, privo, però,
di velocità produttiva che ci rende ultimi
nell'Unione Europea.
Quante chiacchiere inutili, necessarie
per tirarci su di morale e catturare solo
voti in vista delle prossime tornate elettorali,
forse in anticipo.
E non si comprende che servono strategie
nuove e mirate ad una politica industriale
di tutto rispetto.
Ma sono sicuro che stanno pensando a nuove
correzioni nella politica fiscale, nella spesa
pubblica, patrimoniale compresa.
La crisi non guarda in faccia a nessuno
e che sta pesando ulteriormente sul rapporto
debito/Pil.
Per il momento si eludono i gravi problemi
in essere per diverse motivazioni: salvare,
se possibile, la faccia, e in particolare
la poltrona.
Costi quel che costi diceva Clemente Sandrin,
nella commedia farsesca "Metti la quarta"
nel carrozzone italico.
Dimenticavo poverina la poltrona!
Questa rende porca miseria!
Una politica industriale dormiente soffoca
il mercato e la tanto osannata crescita,
lasciando spazi innovativi a Francia e Germania.
Così l'Italia si accontenta di passare ai margini
perché preferisce litigare con tutti e vivere
nella solitudine.
Addio futuro speciale!
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