Non è stata facile la composizione del nuovo
governo, ma comunque una realizzazione
è giunta in porto.
Ho seguito con attenzione il discorso
di Conte, direi ben prodotto con punti
altamente di rispetto, e mi auguro
di pronta applicazione.
In esso ho apprezzato alcune citazioni:
su Saragat, Arendt e Dante Alighieri.
E' giusto privilegiare il volto umano
della Repubblica, il pregiudizio
accantonato a favore del giudizio
(questa è saggezza), e la diffusione
dell'italiano rispetto ai dialetti.
Si coltivino pure a casa i dialetti,
la cui applicazione trova spazio
nelle scuole, con ore di lezione
applicate al vuoto.
Fuori da Montecitorio, invece,
la Meloni con Salvini, contro
u poltronati rinchiusi all'interno
della Camera, usurpatori di democrazia
e di potere.
Parole al vento e cariche di odio e
invidia, dette da loro che hanno perso
il potere e messi all'angolo.
Berlusconi auspica un grande tavolo,
ridotto ad un tavolino vista la sua gradazione
ridotta tra gli spazi dei partiti.
Rabbia meschina a dispetto di un tricolore
da loro esposto cancellando i propri
simboli.
Povera gente che manca di buon senso
e dignità per fare una corretta opposizione.
E ritornando a Conte rilevo una sorpresa
positiva, capace di anticipare i bisogni
reali, i bisogni emergenti.
Conte sta cercando a tutti i costi
la "qualità", l'innovazione attraverso
una comunicazione efficace.
Eh sì, ha pensato bene, perché la "qualità"
è tensione al miglioramento, e che diventa
entusiasmo per fare meglio.....tutto!
E ciò che l'Italia si aspetta.
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