Non c'è ombra di dubbio! Dobbiamo
aiutare i giovani a costruirsi un futuro.
Oggi il valore dell'apprendimento passa
attraverso una nuova forma di conoscenza,
e cioè interdisciplinare, e pure digitale
anche se non omologata.
L'uso dello smartphone può causare
una pericolosa frattura nel metodo
di insegnamento e apprendimento.
Ma allora a che serve la scuola?
A trasmettere nozioni in modo
meccanico ai nostro ragazzi capaci
forse di interpretare il mondo circostante
ed essere in grado di migliorarlo!
Il web e il mondo digitale sparigliano
la diffusione della conoscenza, mentre
il vero insegnante è un valido depositario
del sapere, pure facilitatore della conoscenza
e flusso continuo di informazioni che fa
coltivare la passione verso lo studio.
Oggi, i giovani, sono apprenditori
seriali che imparano da fonti multiple.
Ciò non ci convince perché gli studenti
hanno bisogno di un indirizzo, di stimoli,
per approfondire.
Gli smartphone a scuola mi preoccupano.
Occorre, invece, educare i giovani alla conoscenza,
portarli a tracciare rotte per arrivare a nuove soluzioni.
Gli strumenti necessari sono carta,
matita e gomma, così impareranno
grandi lezioni di vita, evitando nel
loro percorso di studi il "pericolo tecnologico",
comunque da non sottovalutare per opportunità
di crescita e innovazione.
Strada facendo il futuro diventa solido
se carichiamo i giovani di emozioni e saperi.
Nessun commento:
Posta un commento