Pubblicato nel Gazzettino del 17 ottobre 2019
Nasce quota 100, e gli insegnanti scivolano
via verso il pensionamento.
Migliaia di docenti hanno catturato
questa opportunità lasciando spazi vuoti
per nuovi insegnanti che non si trovano!
Felicità cantano gli studenti, mentre ore vuote
non amplificano la formazione, ma portano
la scuola verso una obsolescenza inaudita.
E si cercano nuovi modelli educativi per aprire
la formazione verso nuove frontiere che conducano
i discenti a catturare creatività, pensiero critico
e problem solving.
Figurarsi se si possono risolvere i problemi,
quando mancano insegnanti e una nuova
scuola che insegni i modi di imparare.
Al primo posto c'è sempre stata la lezione
frontale, oggi superata perché manca quella
spinta che conduca in un nuovo modo di imparare
e re-imparare, e offrire in u piatto variegato,
una pietanza che produca nuove chance in un mondo
in continua evoluzione.
Anche la tecnologia può essere un ottimo strumento,
ma non va messo al centro di tutto.
Mancano, comunque, gli insegnanti capaci ad utilizzarla
in questo mare di confusione.
E si pensa al tablet da infilare nello zainetto,
costoso pure, in un sistema economico che produce
solo debiti.
Parole al vento!
E rimane la formazione dei formatori,
zona mancante e incapace ad offrire strumenti
nuovi per gli studenti.
Manca in questa scuola lo stimolo
che possa cancellare il vuoto esistente.
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