mercoledì 17 febbraio 2016

INVESTIRE NELL'ISTRUZIONE RENDE DEBOLE LA CRISI

Pubblicato nel Gazzettino dd. 17 febbraio 2016
Pubblicato nel Giornale di Vicenza del 20 febbraio 2016

E' forte la Donazzan a mostrare gli artigli
sui tagli all'istruzione.

Oggi, la principale priorità, è la crescita
economica del Paese, ed è essenziale
per ridurre la disoccupazione, elevata
in particolare tra i giovani.

Se manca la crescita si perde di competitività
sullo scenario nazionale, e in questo contesto
non bisogna trascurare l'istruzione che ha un ruolo
vitale per lo sviluppo continuo del sistema.

Il contributo dell'istruzione stimola la crescita
e la creazione di posti di lavoro.

Capacità e competenze migliori rendono più facile
la ricerca di lavoro e ciò procura produzioni più efficienti,
grazie anche all'adeguamento del progresso tecnologico.

In questo percorso, idee nuove si trasformano in innovazione
che facilita la competizione in ogni ambito.

Accettabili sono i nostri sistemi d'istruzione,
e per migliorarli servono riforme strutturali così
da ottenere sistemi più efficaci.

Trascurare al minimo i tagli e investire di più,
in modo più intelligente e dove serve: sulle capacità
e le competenze dei cittadini.

L'istruzione occupa un posto centrale nel piano degli
investimenti se vogliamo realizzare progetti validi
in tale ambito.

E' un investimento proficuo, un investimento
che paga.

Cara Donazzan, continua così, se vuoi acquistare
merito!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Giuliano, come stai?
Un sacco di tempo che non mi faccio vivo, vero? Comunque ogni tanto, e con piacere, ti leggo e alla fine, quello è ciò che conta.
Mi è piaciuto il tuo intervento sulla Donazzan. Questo dovrebbe servire da lezione a chi ti considera “schierato” ma credo che la mia sia una speranza vana. Dal mio punto di vista infatti, l’intelligenza e la lungimiranza di una persona si misurano proprio anche dalla capacità della stessa di apprezzare e dare il giusto valore alle idee di qualcuno di “schieramento” diverso. Se il mio avversario politico ha una buona idea, una proposta valida, è più che corretto che la stessa venga attuata; ma qui entriamo nel limbo dei politicizzati locali che (siano questi di “lungo corso” o di “oramai obsoleta” rivoluzione amministrativa) sono ben lungi dalla lungimiranza (scusa il gioco di parole) che arricchisce la comunità.
Non mi pare che la Donazzan sia della stessa tua idea politica, ma il tuo apprezzarne l’operato (almeno in questa vicenda) le da il merito che si merita (anche qui gioco di parole).
Ti immagini quanto potrebbe funzionare bene il nostro amato paesello se ciascuno di noi, in base al suo ruolo, accettasse e applicasse le buone idee avute da qualcuno di schieramento opposto?
E’ un sogno, purtroppo! Non riesco infatti ad immaginare i vari burattinai del passato, più o meno contrapposti, dare spazio (nel senso letterale della parola – per non dire “’ndare fora dai coioni”) a innovazione. O meglio, a parole sono più che disponibili ma a fatti si dimostra poi che o le idee nuove combaciano o si lasciano pilotare dalle loro, oppure non se ne fa niente.
Nemmeno riesco a vedere i comandanti di turno far proprie le idee della minoranza. C’è, secondo me, la paura di dovere riconoscere qualche merito a qualcun altro… tutto qua. E questo è solamente un atteggiamento stupido, segno di pochezza mentale!
E qui rispondo a NN (secondo me, vista la posizione, si tratta di Idillium che ha dimenticato il suo nome). Come puoi pensare che chi ha organizzato la proiezione dei film (ambito certamente laico) abbia sufficiente lungimiranza e intelligenza per dare, pur indirettamente, lustro a chi ha a lungo vessato e bloccato? Certamente a costoro non interessava affatto che la gente sedesse comoda in poltrona; interessava solamente che ci fossero dei “manifesti” con scritto qualcosa e che la gente leggesse quel qualcosa.
Penso, a parte eventuali terzi scopi, che lo stesso valga anche per gli alpini. A qualcuno è bastato che su un pezzo di carta affisso nelle varie bacheche, fosse scritto anche il loro nome. E’ la politica dell’apparire e non del fare che dovrebbe essere invece quella degli alpini. Ma tant’è, l’ambizione umana porta a scelte non sempre condivisibili. Scrivo questo perché, se non vado errato, quando ad organizzare qualcosa sono stati gli alpini, hanno utilizzato le strutture più idonee, se agibili. In questo caso mi pare sia stato solamente un “salire sul carretto” di chi certamente non poteva “umiliarsi” al punto di chiedere alla parrocchia l’uso della sala teatro. (mi verrebbe da dire “salire sul carroccio”)… Dunque non si possono escludere secondi e reconditi scopi più o meno personali di qualcuno.
Ciao e buona settimana da Nane

Giuliano Paganin ha detto...

Grazie, Nane! Tutto condivisibile,
tranne l'amore che io ho per la Donazzan!
Merito al merito! Guarda che la Donazzan
è mia nemica. Due anni fa l'ho incontrata
a Vicenza ad un incontro per la scuola,
visto che la bimba è assessora alla Buona
scuola che non funziona! Quella sera
l'ho bruciata nella sua pochezza culturale.
Cattiva come il colera mi ha invitato a
sostituirla.Proprio qui l'ho mangiata viva.
Ora, purtroppo, me la vedo ogni settimana
a San Pietro in Gu (dalla Catia parrucchiera
di via Zanchetta). E' preoccupata del capello
bianco che disturba la chioma rossa.
Mi è capitato di incontrarla faccia a faccia,
mi guarda...e mi brucia con gli occhi.
Meglio di un orgasmo!
Salute accettabile. Sto migliorando a piccoli
passi. Mi auguro che non siano le preghiere
della Donazzan, o di qualche altra lady
al potere. Con il berretto di lana in testa
per paura che il talento scompaia!
Il talento va tenuto al caldo,
caro Nane. Un saluto di stima.
f.to LA BELVA
piccoli passi.