Già pubblicato nel Gazzettino dd. 27.02.2016
Nulla di nuovo si dirà.
Salvo che la menzogna politica è una tossina
che trasforma in profondità un paese,
alimentando disorientamento e cinismo,
in particolare nel Pil legislativo.
L'uso mendace della comunicazione è da sempre
un classico di questo governo.
Siamo un paese sempre più confuso e sfiduciato,
oltre che malandato e depresso.
E la fiducia è un bene fragile oltre che prezioso:
facile a disperdersi, difficilissimo a ricostruirsi.
Solo che, senza fiducia nella politica e nei propri
rappresentanti, è la democrazia che rischia di andare
in malora.
Senza fiducia è difficile superare la crisi
sistemica.
Si naviga a vista e non si affronta il fenomeno
economico in atto che produce solo declino.
Gli indicatori economici restituiscono l'immagine
di un "sistema" che tiene. Ma i dati tradiscono
la realtà.
La crescita non è distribuita in modo uniforme
in quanto a reddito, forte è il divario tra nord
e sud, ed evidente il ristagno della produttività
e del reddito deteriorando gli indicatori dell'equità
sociale.
Sarà il futuro a dirci se si tratta di una momentanea
inversione di rotta o di una decadenza irreversibile.
Non si è all'altezza delle sfide poste dal contesto
internazionale e dal cambiamento tecnologico.
Semplicistica appare la lettura del Pil
per la programmazione economica,
e manca un serio approfondimento dello stesso
per descrivere le dinamiche economiche in balìa
delle turbolenze dei mercati.
Figurarsi il calcolo dell'indicatore della menzogna.
Arduo lavoro, caro Renzi!
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