Pubblicato nel Gazzettino dd. 18 Maggio 2019
E' bloccata la bussola per uscite strategiche.
La storia degli ultimi anni è la storia
del fallimento di molte promesse, oserei dire,
di tutte quelle inserite nel famoso contratto
firmato da lor signori.
Fallimento di promesse di sviluppo
e di democrazia, e forte decadenza
di quelle economiche.
Dispute quotidiane sono presenti
ovunque, le battaglie continuano,
si fa pace alla grande e si continua
a battagliare per la mancanza del senso
di responsabilità.
Salvini sogna l'Eden e ci vuol convincere
che tutto sarà risolto perché lui solo lavora
a risolvere i problemi.
Strabismo ovunque così si accantona l'attesa
di un avvenire migliore che si trasforma, pure,
nel rifiuto di gestire il presente.
E, poi, finché si mantiene un linguaggio
violento si dà spazio all'incompetenza.
Figurarsi se si risolvono i problemi
mantenendo la linea populista?
Questi signori spendono solo per comprare
consenso, e volano qua e là aumentando
il debito pubblico che dovrà essere ripagato
in futuro con nuove tasse, nuovi sacrifici,
nuovi effetti depressivi sull'economia.
I salti nel buio sono però molto rischiosi.
L'unica inquietante certezza è che non si sa
dove finiremo.
A tutt'oggi disponiamo di una cabina
di regia che nel suo insieme stenta
di metabolizzare la novità forse perché
teme di dover riscrivere l'agenda
delle priorità politiche.
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