Non allarmiamoci, la crescita c'è ma manca
la ripresa.
Tra crescita e ripresa la spinta c'è,
la nostra economia non sta precipitando,
e un po' resiliente.
Che parto difficile, per fortuna che ci sono
le industrie del Nordest a facilitare la spinta.
Chissa!
E addio alla recessione per la felicità
dei politici in essere che desiderano
di rimanere in sella per altri 4 anni circa.
Temporali primaverili, permettendo!
I problemi in essere sono molti, le tensioni
pure, e a mio avviso il nuovo corso politico
da contratto si mostra incapace di mobilitare
forze e competenze in grado di capire quali
sono i veri problemi da affrontare, e di sintetizzarli
in una visione unitaria.
Impossibile in questo mare di confusione.
Si litiga e nient'altro, la pace arriva immediata,
e poi si ricomincia a litigare nella speranza
di allungare i tempi di questa scarna legislatura.
Non si può pensare di continuare con strappi
e compromessi quotidiani, e sempre più frequenti.
Il prezzo è troppo alto!
Il Paese è provato, ed è pronto ad archiviare
i protagonisti di oggi, con una rabbia superiore
a quella che li ha portati alla vittoria.
E' conveniente a questo punto riscrivere
il contratto, perché l'attuale è ormai
un foglio sgualcito e logoro.
Manca una spinta per eliminarlo perché
contiene parole quasi incomprensibili fuori
dalla cerchia stretta e autoreferenziale dei conrtaenti.
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