Pubblicato nel Gazzettino di Padova
dd. 24 settembre 2019
Pubblicato nel Gazzettino del 27 settembre 2019
Tutto è concesso per facilitare la formazione
in campo scolastico.
Pure lo smartphone in classe è concesso.
Follia cognitiva concessa da qualche ministro
in rosa che proponeva una commissione
che rapidamente stabilisca non se, ma come
vada utilizzato il cellulare in classe.
Brava ex ministra (e pure qualche ex ministra)
che vuole velocizzare la scrittura evitando
il corsivo, e utilizzando uno stampatello
semi-illeggibile.
L'incoraggiamento all'uso degli smartphone
in classe non potrà che accelerare il cammino
verso il completo abbandono della scrittura
a mano.
Come hanno osservato molti pedagogisti
e neuroscienziati, la scrittura a mano a differenza
della scrittura su tastiera o cellulare, coinvolge
e mette in relazione più parti del cervello,
stimola la memoria, aiuta a sviluppare le capacità
percettive e di organizzazione del pensiero.
Oppure fa venire idee e pensieri che altrimenti
non avremmo avuto.
E in certi Paesi come gli Usa che hanno eliminato
la scrittura a mano corsiva dal curriculum scolastico,
un ripensamento al contrario si sta diffondendo
e applicando.
Proprio la scuola, solo la scuola, potrebbe
contrastare certi entusiasmi per la capacità
formativa delle innovazioni digitali.
E' una deriva "facilista" che non conserva
e utilizza quelle capacità di tradizione
che attualmente rischiamo di perdere.
Nessun commento:
Posta un commento